Descrizione
Statuetta Ganesha in Sabbia 8cm.
L’iconografia di Ganesha
Le sue orecchie ampie simboleggiano il fatto che chiunque desideri ottenere la conoscenza dovrebbe parlare meno, e ascoltare di più. Il suo ventre prominente contiene l’intero universo e il serpente avviluppato intorno ad esso è l’energia che sostiene il cosmo. L’addome tondeggiante rappresenta inoltre la pazienza e l’appagamento, oltre che l’esortazione a non lasciarsi sopraffare dalla vita. Qualsiasi esperienza, positiva o negativa che sia, dovrebbe infatti essere accolta con equanimità.
Le quattro braccia di Ganesha simboleggiano l’attività del Dio nei confronti degli esseri: in una mano stringe un laccio, pasha, in un’altra un gancio, ankusha, a significare che Ganesha con l’uno avvicina i suoi devoti a sé, accogliendoli nella sua Grazia, mentre con l’altro allontana da loro ogni pericolo o avversità. La terza mano, protesa in avanti, compie il gesto noto come varada mudra, che mostra l’atto del dono. Infine la quarta mano, con il gesto di abhaya mudra, lenisce la paura assicurando agli uomini che Dio è al di sopra di ogni timore, poiché egli ha trasceso i limiti del tempo e della morte.
La simbologia del topo
Il veicolo di Ganesha è un topo. Un simile animale, anche se piccolo, è in grado di distruggere imponenti strutture e di divorare ingenti quantità di grano: allo stesso modo l’avidità e la lussuria possono rivelarsi distruttive per gli uomini. Secondo un’altra interpretazione il topo, dall’aspetto apparentemente modesto, indica che in qualsiasi corpo, per quanto minuto, dimora l’Atman, la Coscienza. Insegna in questo modo l’umiltà, poiché l’Atman è lo stesso in ogni essere vivente.
Un’ulteriore lettura della simbologia del topo come veicolo di Ganesha è quella secondo la quale esso rappresenta l’ego, ovvero la bramosia, la mente e i desideri che in essa sorgono. Il fatto che Ganesha lo cavalchi indica che egli domina tali tendenze, poiché è l’incarnazione della discriminazione e dell’intelletto. Il topo è spesso rappresentato ai piedi di Ganesha, con lo sguardo a lui rivolto e del cibo tra le zampe, in attesa di ricevere ordini, a rappresentare la mente soggiogata, posta sotto controllo. Inoltre, a ben vedere, il topo e l’elefante hanno una caratteristica in comune: entrambi, l’uno perché molto imponente, l’altro perché particolarmente minuto, sono in grado di superare qualsiasi ostacolo.
Indirettamente, il topo simboleggia anche la Natura come manifestazione della Shakti, che è emanata dalla madre di Ganesha e moglie di Shiva, ovvero Parvati.
Statuetta Ganesha.