Ciotola Incensi Pietra Ollare Nera

8,50

Ciotola per incenso

Diametro 7 cm
Altezza 3 cm

1 disponibili

Descrizione

Ciotola Incensi Pietra Ollare Nera

La pietra ollare in Cristtaloterapia ha i seguenti significati: Lealtà, coltivazione, dorso.

Ciotola utilizzabile anche per i rituali magici, offerte cerimoniali, porta salvia, spezie, riporre le pietre per poterle caricare energeticamente o conservarle e preparare l’acqua di Luna.

Utile per la decorazione dell’ambiente di casa o per il proprio bagno per salviette, saponi o erbe e oli profumati.

Oggetto ideale per riporre i propri preziosi e ammennicoli vari.

La Ciotola Incensi Pietra Ollare Nera è utilizzabile anche in cucina per poter cucinare o mangiare le proprie pietanze, facilmente lavabile, per abbellire la tavola come decorazione.

Materiale unico reperibile in natura, fabbricata in India.

Attenzione

Ogni ciotola ha sfumature marmoree e colori differenti variabile dalla foto in descrizione.

Origini dell’incenso,storia

Gli antichi Egizi erano maestri nella preparazione e nell’utilizzazione dell’incenso ed elevarono entrambe le attività alla categoria di arte sublime. Il più famoso fra tutti i tipi di incenso egizi era il kifi. Lo storico greco-romano Plutarco scrisse verso l’anno 100 d.C. le seguenti parole:”Gli ingredienti del kifi ci donano il benessere. Il kifi può cullare l’uomo nel sonno, evocare sogni e scacciare le preoccupazioni quotidiane, poiché conferisce pace e serenità a chi lo respira”.

I numerosi riferimenti che contiene l’Antico Testamento riguardo all’incenso consentono di supporre che anche nell’ebraismo la combustione dell’incenso godesse di una vasta tradizione. Oggi gli scienziati ritengono che gli ebrei conoscessero i suffumigi rituali già verso il VII secolo a.C., probabilmente ispirati dai babilonesi. Inizialmente le miscele di incenso erano costituite da pochi ingredienti: essenza di mirra, galbano, olibano puro. La preparazione era riservata ai sacerdoti ed era un procedimento sublime e segreto, altrettanto quanto lo era stata la preparazione del kifi all’epoca dei faraoni egizi.

Nella religione statale romana una delle offerte incruente più importanti era il sacrificio di tus, vale a dire parti dell’albero dell’incenso o qualunque resina di incenso (olibano). E’ necessario supporre che originariamente il tus si componesse di vari legni romatici ed erbe, così come lo descrive Ovidio nella sua cronaca della festa delle Palilia, celebrata dai pastori. Nel suo racconto menziona rami di olivo e alloro, così come rami dell’albero sade, simile al ginepro che cresce nelle regioni calde. Successivamente, al posto delle sostanze aromatiche menzionate, o in aggiunta a queste, si utilizzarono anche alcune specie di gomma e resine: incenso, mirra, zafferano e altre.