Descrizione
Braccialetto Mala Rudraksha
Cosa sono i semi di Rudraksha o Rudra e come usarli.
Usati fin dai tempi più antichi per il loro profondo significato legato alla spiritualità e per il loro legame con le proprietà curative, i semi di Rudraksha sono tra i materiali più utilizzati nella costruzione dei Japa Mala tibetani.
SIGNIFICATO E ORIGINE
Il significato sanscrito della parola Rudra-Ksha è “lacrima di Shiva”: secondo i testi induisti più antichi infatti il Dio Shiva si sedette a meditare fino a piangere di compassione realizzando la profonda sofferenza di tutti gli esseri senzienti.
Toccando il terreno le lacrime diventarono semi che germogliando diedero la vita all’albero di Rudraksha (Elaocarpus ganitrus).
I mala sono oggetti sacri utilizzati durante la meditazione e la preghiera.
In Sanscrito, il termine mālā (mala) significa “ghirlanda di fiori”.
Solitamente si tratta di una collana, un rosario di 108 grani tenuto al collo o attorno al polso, che accompagna la preghiera o la recita dei mantra.
I mala possono essere realizzati in diversi materiali (legno, osso, semi, rudraksha, pietre) ed ogni materiale ha caratteristiche e proprietà differenti seppur l’utilizzo principale rimanga lo stesso.
La scelta del mala non è casuale, ma è dettata da un’istintiva consapevolezza sulle personali necessità energetiche.
Oltre al forte carattere rituale, spirituale e religioso, nella cultura occidentale sono spesso indossati come accessori ornamentali o di buon auspicio.
Braccialetto Mala Rudraksha: L’origine del Mala
L’antico re Haruri chiese a Budda come poter condividere la saggezza del buddismo con il suo popolo.
Buddha gli rispose
Re, se vuoi eliminare i desideri terreni e porre fine alla sofferenza, crea un filo circolare di 108 grani fatti di semi dell’albero Mokugenji.
Tienilo sempre con te e recita “Namu Buddha – Namu Dharma – Namu Sangha”.
Conta una perlina ad ogni ripetizione.
Così nacque il mala.